domenica 29 gennaio 2012

Essere umano... Cioè?


Sin da bambina mi sono interrogata sul mistero dell’esistenza e sulla natura umana. Ricordo una notte di tanti anni fa (avevo circa 11 anni), ero in colonia (in un paesino lombardo) e gli animatori ci avevano portato in campagna a cantare e guardare il cielo stellato.
Ricordo perfettamente cosa avevo provato rendendomi conto di quanto misero e piccolo fosse l’essere umano se paragonato all’immensità del cosmo. 
Guardavo in alto ed ero affascinata. Già allora facevo della filosofia (come forse fa gran parte dei ragazzini prima che gli adulti ne assopiscano le capacità)… Mi chiedevo: “Chi sono io?”, “Cosa ci faccio qui e perché nessuno sa spiegarmelo?”, “Chi può risolvere questo mistero?”, “Cos’è la vita?”, “Perché si nasce?”. 
Volevo fondermi con il cielo. Non volevo stare nel corpo, non ne capivo l’utilità. Avevo una vita complicata e, in qualche modo, volevo liberarmi dell’esistenza terrena. Continuavo a chiedermi che cosa fosse quella cosa che mi dava la sensazione di esistere. Forse già allora avevo le risposte, ma non mi era stato insegnato a fidarmi delle intuizioni, allora dicevo a me stessa che sarei stata una scienziata e lo avrei scoperto. 
Mi sono iscritta a Biologia ma mi sono resa conto che la scienza, quella dei nostri giorni, la grande scienza contemporanea che ha sezionato, analizzato, osservato l’organismo a livello nanometrico, non sapeva rispondere a nessuna delle mie domande. 
Sai perché non poteva soddisfarmi? Perché non accennava a qualcosa che io sentivo profondamente ma che non riuscivo a catturare razionalmente. 
...
Scienza e filosofia un tempo non erano separate. Perché ora lo sono? Separarle significa allontanarsi dalla verità: là dove non arriva la scienza arriva la filosofia e viceversa.


Per conoscere la natura umana bisogna prima di tutto chiarire un punto: l’espressione “natura umana” non ha molto senso. L’essere umano è fatto di due nature: natura inferiore e natura superiore.




In altre parole nell’essere umano coesistono due entità: quella animale (inferiore) e quella divina (superiore); esse hanno in comune la medesima struttura, ma si manifestano in direzioni opposte. Quando proviamo rabbia, rancore, invidia, attaccamento, senso del possesso, desiderio di vendetta, stiamo manifestando la natura inferiore. Comunemente, però, non si compie nessuno sforzo per trascenderla, per prendere le distanze da essa, perchè quelle espressioni vengono definite "umane". Quante volte sentiamo dire “chiunque si sarebbe arrabbiato in questa situazione!” oppure “chiunque avrebbe risposto con aggressività/egoismo/noncuranza: è umano!”.
D’ora in poi, invece di dire “è umano", diciamo pure “è animalesco”.
Spesso, anche nei sentimenti che definiamo "positivi" si cela la natura inferiore: ciò che chiamiamo "affetto", "amore", "amicizia", infatti, se improntati  al soddisfacimento dei bisogni personali, se non disinteressati, possono nascondere interessi egoistici (animali).
Ogni emozione della natura inferiore ha una "gemella" nella natura superiore; questa gemella possiede un livello energetico superiore, appunto.
Rifletti su questa immagine:



Acqua liquida e vapore acqueo sono "due gemelle" della stessa sostanza, solo che hanno livelli energetici differenti. La molecola in entrambi i casi è H2O, ma l'energia vibratoria del vapore acqueo è maggiore rispetto a quella dell'acqua in forma liquida.
Lo stesso discorso vale per qualunque stato d'animo o azione umana: a seconda del livello energetico posseduto può appartenere alla natura inferiore o a quella superiore.
La natura superiore si manifesta nelle azioni altruistiche disinteressate, nell'amore incondizionato, nella condivisione, nell'espressione del coraggio, nel senso di giustizia (da non confondere con la tendenza alla divisione illusoria tra "giusto" e "sbagliato" della natura inferiore)...
Tu secondo quale natura ti comporti abitualmente?
Se ti interessa solo nutrirti, ripararti, riprodurti e ubriacarti al sabato sera è probabile che tu stia vivendo secondo la tua natura animale, e non stai vivendo, stai sopravvivendo.
Se questo ti sembra perfettamente in sintonia con ciò che sei, smetti di leggere, stai perdendo il tuo tempo: la natura animale si manifesta in modo istintivo e non è necessario alcun lavoro per mantenerla vitale.
Se invece senti ardere una Fiamma che ti invita a seguire direzioni che conducono oltre, sappi che quella Fiamma potrebbe essere il richiamo della tua natura divina.
Alimenta e sostieni quella Fiamma... Per farlo devi però comprendere che è necessario uno sforzo cosciente. La tua Coscienza è la tua vera essenza. Al giorno d'oggi non si parla praticamente mai di "Coscienza"... Non se ne parla nelle scuole, non se ne parla a lavoro. Forse la confondi con la morale. Cos'è la Coscienza?
Per semplicità, la puoi considerare come un'entità che si colloca tra il mondo inferiore e quello superiore... Ma non so quanto di più si possa dire. Non la puoi spiegare, la puoi sentire. Non la puoi studiare, la devi essere.
Lì, nella tua coscienza, sta la chiave di volta. Lì sta il tuo potere. Se vuoi conoscerLa, devi risvegliarLa, e, se Lei è la tua vera essenza, significa che devi risvegliarTi!  




E' necessario che ti studi e ti osservi. Devi studiare e osservare te stesso, non gli altri. Non il tuo partner, il tuo migliore amico, la tua collega, tua suocera, tuo figlio o il tuo compagno di banco! La tua attenzione deve essere rivolta all'interno, non all'esterno. Devi rimanere dentro di te e osservare il tuo corpo, le tue emozioni e i tuoi pensieri. Solo così capirai che tu non sei le tue membra, non sei l'accozzaglia delle tue altalenanti emozioni e non sei quel mucchio di pensieri casuali che hai per la testa. Solo osservandoti puoi disidentificarti dal corpo fisico, astrale e mentale che costituiscono la tua personalità, ovvero la tua natura inferiore.
Questo richiederà tempo, pazienza, sforzo, perseveranza. Non demoralizzarti se non capisci subito il significato di ciò che sto dicendo... Anche io all'inizio ho avuto delle difficoltà. E' normale: se non sei stato istruito, nei confronti di questo lavoro sei come un neonato. Un neonato non ha le capacità di progettare la costruzione di un grattacielo... Ne ha le potenzialità, ma queste vanno sviluppate con la crescita e attraverso duro lavoro. La stessa cosa vale per questo tipo di Lavoro: tu hai le potenzialità per RisvegliarTi, ma devi studiare te stesso e dare tempo al tempo.
Quando avrai risvegliato la tua Coscienza, il corpo fisico, quello astrale e quello mentale saranno i tuoi strumenti. Non saranno più loro ad usare te, ma sarai tu ad usare loro. Non sarai più un guscio vuoto che si muove senza rendersene conto e attraverso il quale passano pensieri ed emozioni che arrivano da chissà dove. Sarai tu a decidere cosa pensare, cosa provare e come muoverti. Riesci a comprenderlo?
Se non sei tu il capitano di te stesso, lo sarà qualcun altro per te.
A cosa serve Risvegliare la Coscienza?
A tutto.
Quando la tua Coscienza sarà sveglia e tu sarai il pilota dei tuoi corpi, potrai decidere di utilizzare questi ultimi per manifestare la tua natura superiore.




In pratica, ad un certo livello del tuo Lavoro avrai la possibilità di scegliere di esprimere la potenza e le qualità della tua natura divina, proprio attraverso la personalità... In questo modo la personalità sarà utile, anzi, necessaria. La personalità non va rinnegata, va utilizzata.    
Reputo che tutto ciò vada insegnato a scuola: se si potessero istruire gli esseri umani in merito all'esistenza di queste due nature, e lavorare per l'evoluzione della Coscienza, ciò rappresenterebbe un vero progresso. Io credo che l'essere umano vada avviato allo studio di sè in età scolare.
Ovviamente il Sistema non ha nessun interesse nel far ciò, perchè creare dei veri esseri pensanti e coscienti va contro il suo stesso mantenimento. Queste conoscenze sono in grado di trasformare l'esistenza degli individui... Ma chi può battersi per questo? Sicuramente non chi vuole mantenere lo status quo.


sabato 21 gennaio 2012

Sfida


Obbligati a modificare una banale abitudine consolidata. 
Usi mettere la caffettiera su quella mensola? Stabilisci che da oggi, per un paio di settimane, la metterai su quell'altra, magari dalla parte opposta. 
Sei solito mangiare a capotavola? Cambia posto.
Dormi sempre nel lato destro del letto? Dormi a sinistra. 
Metti due cucchiaini di zucchero in una tazzina di caffè perchè "ti piace solo così"? Mettine uno, per 7 giorni. 
Usi abbracciare il tuo ragazzo usando sempre la stessa pressione delle braccia? Da oggi ricordati di abbracciarlo con più forza, o con meno, l'importante è che lo fai DIVERSAMENTE dal solito. 
Lanci i calzini per aria quando vai a dormire? Promettiti che li toglierai con cura e li poserai in un luogo da te scelto. 
Fai l'amore stando sempre sopra? Cambia posizione.
Provaci. Cambia il modo di svolgere qualche semplice azione quotidiana e, non appena la nuova modalità sarà la nuova abitudine, ricambiala.  
Sembra un'attività banale ma, in verità, è molto, molto potente.
Prima di dire che è una stupidaggine, fallo. Fallo per almeno qualche mese. Poi deciderai se vale la pena continuare il Lavoro, o no. 
Ti stai domandando a cosa servono questi esercizi (che ovviamente sei sicuro di riuscire a svolgere in modo impeccabile)?

1) Ti obbligano a portare la tua attenzione nel Qui e Ora, anche solo per un secondo. Questo ti riporta alla Realtà (se mentre prendi la caffettiera pensi a cosa avresti potuto dire una anno fa alla tua amica con cui stavi litigando che ora si è trasferita in Giappone invece di urlarle in faccia o reprimere il pianto ma in quale parte del Giappone sarà? Chissà se torna in Italia perchè da quando lei se n'è andata io non sono più la stessa però va bè, c'è anche il mio ex fidanzato che mi tiene compagnia e bla bla bla bla bla....  Riprendo il filo: se, mentre il tuo corpo prende meccanicamente la caffettiera, la tua mente si sta facendo seghe mentali su cose inesistenti, NON SEI NEL REALE). 

2) Ti permettono di disidentificarti dalla persona che ha sempre svolto quell'azione in quel determinato modo e di metterti nei panni di una nuova persona che compie azioni consapevoli completamente nuove.
Alla lunga comprendi che quando dici "Io sono così", "Io faccio così" e difendi meccanicamente il tuo status quo, ti stai prendendo in giro, ti stai fregando da solo. Tu non sei niente di ciò che credi di essere, finchè non lavori su di te.  Tu vivi una vita non tua, quando deciderai di volertene rendere conto nella pratica?

3) Ti insegnano a comandare il corpo. 
Ti lamenti perchè non riesci a evitare di soffrire in quella data situazione, perchè ti senti ferito quando l'altro non si rivolge a te come tu ti aspetti; ti lamenti perchè la sera non riesci a spegnere la mente... Ma come puoi pretendere di saper gestire le tue emozioni o i tuoi pensieri se non riesci neanche a controllare l'attività delle tue braccia e delle tue gambe? 
Vuoi diventare padrone di te? 
Cambia posto allo spazzolino da denti. Poi cambia la velocità con cui ti vesti. Prova a parlare a rallentatore. Cambia il tuo modo di baciare. 
Poi ricambia di nuovo tutto. Togliti dalla meccanicità. Mentre diventi padrone del tuo corpo, sviluppi Forza, Volontà, Consapevolezza. Quando avrai una vaga idea di cosa indichino veramente questi 3  concetti e li avrai acquisiti interiormente anche solo in minima quantità, incomincerai a lavorare su emozioni e pensieri. Ma fino ad allora... Lavora sul corpo. Metti l'attenzione nel corpo. Ricordati di farlo.



Chi ha praticato con costanza in questa direzione, conosce benissimo i risultati eccezionali che si possono ottenere. 
A me è cambiata la vita... Direi che non è poco.