Sei tu il carceriere della
tua prigione. Non nasconderti dietro il mondo esterno che non funziona,
dietro gli errori di tua madre, l’assenza di lavoro, i tradimenti del partner,
l’antipatia del coinquilino. Smettila di puntare il dito.
Il tuo mondo interiore è importante. Ne hai ancora uno, o sei talmente proiettato nel mondo fuori da aver perso i contatti con il tuo interno?
Ciò che tu sei dentro ha un grande effetto sul tuo agire (l’agire di tutti i giorni, non quello delle situazioni
extra-ordinarie che si verificano ogni 50 anni), e il tuo agire ha un impatto enorme sulla realtà. Ma sei troppo cieco, sordo e ottuso per comprenderlo!
Hai un potere e una responsabilità nei confronti di te stesso e degli altri molto, molto grande. Dirai: "Certo, lo so...", ma te lo ricordi mentre litighi con il fidanzato, i genitori, i suoceri, i figli, i compagni di scuola? Te lo ricordi in quei frangenti o le tue parole escono fuori dalla tua bocca senza il tuo volere? Tu credi di saper scegliere il tuo comportamento, vero? Come puoi occuparti di ciò che sei dentro se non ti ricordi di farlo?
Sei uno schiavo e prima te ne renderai conto, meglio sarà per te.
Sai scegliere che cosa provare o cosa dire alle riunioni di
condominio o in coda alla posta? Ti ricordi di te stesso nel traffico di Corso Regina Margherita
o alle formali cene di famiglia che tanto ti annoiano?
(L’esercizio di ricordo di Sé durante gli “imbottigliamenti”
in Corso Regina, per me, è stato molto, molto evolutivo).
Lo sai che hai il potere di scegliere cosa provare mentre sei vicino a tua suocera o al tuo peggior nemico?
Le tue emozioni sono automatiche e cristallizzate. Sei un burattino. Il burattino di te stesso. Sei schiavo della tua ansia, della tua insonnia. Mentre ti lamenti della tua insonnia, in realtà, stai dormendo... Sei un addormentato che si lamenta di non poter dormire!
La tua Volontà è debole, quasi inesistente.
Le tue credenze sono cristallizzate. Riponi fiducia in strutture ormai obsolete.
Attribuisci al "mondo esterno" il potere di decidere della tua
vita, il potere di decidere le tue emozioni e i tuoi pensieri. Credi di essere l’artefice di quella robaccia che chiami
pensiero?
Sei convinto di essere originale, autentico, di scegliere le parole che pronunci, di scegliere tu
l’atteggiamento che hai tutti i giorni nei confronti delle persone che ti
circondano.
Più cresci e più ti strutturi. L'espressione delle tue strutture diventa automatica. Mentre loro acquistano sempre più vita propria, tu muori, il tuo mondo interiore si spegne. Se non decidi di osservare
queste strutture e prenderne coscienza esse diventeranno le tua
prigione. E saranno una prigione proprio perchè non sarai più in grado di distinguere tra te e le tue strutture, quindi dirai che la prigione non esiste! Tu credi di essere
lei! E sprechi quella poca forza che possiedi per difenderla!
Non esiste cosa peggiore dell’essere in galera e fare di
tutto per proteggerla!
Non esiste nulla fuori di te. Il mondo che vivi lo costruisci tu, ogni giorno, ed è lo specchio del tuo mondo interiore. Sperimentare queste parole, nella vita concreta, significa liberarsi.