Recentemente, a scuola, in collaborazione con un'altra insegnante, ho tenuto dei piccoli laboratori sul Silenzio. L'idea nasce dall'osservazione che i ragazzi non sanno stare in Silenzio e nel Silenzio. Ovviamente noi adulti ne siamo la causa: chi non si esercita nella ricerca di un Silenzio Interno non sa cosa sia davvero il Silenzio, nè, di conseguenza, è in grado di trasmettere il concetto di Silenzio. E' evidente che le persone che conoscono il concetto di Silenzio Interno siano ancora poche.
Un ragazzino ha ammesso che quando si trova da solo in Silenzio ha bisogno di colmare questo vuoto e cerca il cibo o il videogioco come compensazione. Ma ovviamente, di fronte a queste affermazioni, l'insegnante medio preferisce tagliar corto e ricominciare con l'elargizione di dati ed eventi da memorizzare. Ciò avviene non per negligenza dell'insegnante, che spesso è animato delle migliori intenzioni, ma perchè egli stesso non possiede gli strumenti per affrontare il tema "non riesco a stare da solo nel silenzio".
La mente superficiale ha assolutamente bisogno di stimoli, rumori, idee per sopravvivere... Non può tollerare il Silenzio: quello è proprio di una Mente profonda, che va risvegliata, ascoltata e allenata.
Ecco perchè è importante lavorare sul Silenzio con i ragazzi. Per sollecitare quella Mente profonda non ancora seppellita sotto migliaia di scheletri irrigiditi che, inevitabilmente, si costituiscono durante la nostra crescita e che, senza un Lavoro, creano una rete ben fitta in grado di allontanarci dal nostro Io più autentico.
Riporto qui alcuni brani scritti da una ragazza di seconda media a proposito di un esercizio lasciato a casa sul silenzio.
"Sicuramente vivere nel silenzio in una società freneticamente rumorosa e, aggiungo io, superficiale, dove ciò che conta oggi è solo l'apparire o possedere oggetti materiali, effimeri, può essere vissuto solo da uomini estremamente profondi, che trovano nel silenzio un alleato, un mezzo per mettersi in contatto o trovare Dio...
Ognuno di noi attraversa dei momenti in cui si isola, in cui è quasi assente, in una specie di meditazione, ed è proprio in quei momenti soli con noi stessi, magari al buio nella nostra stanza, mettendo a nudo i nostri pensieri più profondi, le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre incertezze, delusioni, amarezze, le ingiustizie che abbiamo subito, che senza rendercene conto siamo anche noi alla ricerca di Dio".
Ecco che anche un ragazzino può mettersi alla ricerca di Dio, questa volta all'interno di Sè, in Silenzio.
Angela
Nessun commento:
Posta un commento